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Attualità giovedì 15 dicembre 2016 ore 19:55

Donazione del Calcit al San Donato

La presentazione della donazione

Si tratta di due apparecchiature per la diagnosi dei tumori del seno e della prostata. Si faranno meno biopsie e saranno rilevate più lesioni maligne



AREZZO — Donazioni del Calcit per più di 420.000 euro per l’U.O. Urologia e 122.000 per la U.O. Senologia”.

Il presidente del Calcit Giancarlo Sassoli ringrazia prima di tutto i cittadini.

Sono state presentate questa mattina alla presenza dell’assessore regionale Stefania Saccardi e della direzione aziendale Usl Toscana Sud Est le due donazioni: all’Urologia il Sistema Watson Elemetary Biopsee con Ecografo BK 5000 e alla Senologia la Tomosintesi.

Il Watson Elemetary Biopsee con Ecografo BK 5000, costato 420.000 euro è un sistema innovativo che supporta radiologi ed urologi nell’analisi degli studi della prostata con l’obiettivo di identificare e localizzare con precisione lesioni potenzialmente maligne.

Il sistema computerizzato integrato fonde le immagini della risonanza magnetica con quelle dell'ecografia al fine di eseguire biopsie prostatiche mirate per la diagnosi precoce dei tumori prostatici (sistema Watson).

“L'apparecchiatura donata dal Calcit è ad altissimo valore diagnostico, terapeutico e multidisciplinare vedendo coinvolti il Dipartimento Oncologico con l'Unità prostatica, l'Urologia, la Chirurgia Generale e la Radiodiagnostica”, commenta Sergio Bracarda capo del dipartimento Oncologico dell’ Asl Toscana Sud Est “e ci permette un attenzione al paziente da più punti di vista, non dimenticando quello umano”

“Il carcinoma prostatico, così come il tumore al seno” ha ribadito il direttore generale Asl Toscana Sud Est” sono di grande impatto sociale ed è fondamentale una precisa diagnosi per un corretto trattamento. E per arrivare ad una precisa diagnosi, grazie al Calcit, i cittadini dovranno sottoporsi ad esami meno fastidiosi e invasivi”.

Ad Arezzo vengono effettuati oltre 100 interventi l’anno di prostatectomia con il robot per carcinoma prostatico.

“L’ ecografo ad altissima definizione è munito di sonde multiuso ed in particolare di una sonda per la chirurgia robotica importantissima per il trattamento intraoperatorio dei tumori e grazie alla sua accuratezza nella diagnosi, ” ha detto il direttore dell’U.O. Urologia Michele De Angelis “ questo sistema ci permetterà di diminuire le biopsie che adesso sono 250 l’anno e ci concentreremo invece nei casi più a rischio.”

E se il tumore alla prostata colpisce molti uomini, sono più di 300 le donne aretine che ogni anno scoprono di avere il tumore alla mammella, 100 grazie allo screening organizzato e 200 inviate dal medico di famiglia.

Il centro senologico aretino che dispone di tecnologia adeguata e di ultima generazione, grazie anche alle donazioni del Calcit, è in grado di fare una corretta programmazione terapeutica data da una valutazione interdisciplinare dell’equipe aziendale formata da professionisti dedicati.

Si tratta di un centro multidisciplinare per la prevenzione e cura dei tumori della mammella accreditato dal SSR della Regione Toscana e fa parte del Breast centres Network, Network Mondiale di Senologia, e di Senonetwork, Network Italiano di Senologia.

Con quest’ultima donazione, la tomosintesi, costata al Calcit 122.000 euro, viene eseguito uno studio più accurato delle lesioni mammarie e quindi una diagnosi più precisa. La mammografia convenzionale, infatti, permette una visualizzazione bidimensionale della mammella, ma alcune lesioni mammarie sono a volte difficili da discriminare con certezza a causa, principalmente, di una sovrapposizione dei tessuti mammari.

La tomosintesi digitale permette di analizzare in maniera tridimensionale le immagini mammografiche da differenti angolazioni con la diminuzione o eliminazione dell’effetto sovrapposizione dei tessuti.

“Adesso il numero dei tumori alla mammella rilevati sono dai 6 a 8 ogni 1000 donne, con l’uso di questa tecnologia si arriverà a diagnosticarne 11”, ha annunciato il direttore dell’U.O. diagnostica senologica Giovanni Angiolucci che, per i suoi specifici requisiti professionali e scientifici, è entrato a far parte del Collegio nazionale senologi istituito da Veronesi.

Con una diagnosi più precisa, si dovranno eseguire meno biopsie e un minor numero di richiami dallo screening organizzato che oggi è rivolto alle donne con età 50-69 anni, ma presto sarà ampliato alle fasce di età 45-74.

In conclusione, questo innovativo metodo di diagnosi è un valido supporto alla tradizionale mammografia, in grado di dipanare dubbi su una lesione sospetta, fornendo informazioni più dettagliate riguardo ai margini e l'estensione locale.


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