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Attualità lunedì 26 giugno 2017 ore 11:11

Il paese prima pagina

La mostra, che resterà aperta fino a metà agosto - ha riassunto il sindaco - è dedicata soprattutto ai sestinati: agli anziani, ai giovani, alla scuola



SESTINO — Non è stato solo un tuffo nel passato - attraverso la stampa - la tavola rotonda e la inaugurazione della mostra documentaria, avvenute sabato 24 giugno, nella sala della biblioteca comunale. Gli esperti intervenuti - Luigi Luminati de “Il Resto del Carlino”, il pedagogista e scrittore Mario Gori, l’archeologa Ada Salvi, il sindaco Merco Renzi e i molti interventi nel dibattito hanno coniugato passato e futuro, il ruolo della stampa ieri e la comunicazione oggi, con un riferimento costante alla situazione di Sestino.

Lo stimolo è stato dato anche da una simpatica vicenda: il giovane studente Alessandro Cima, di Sestino, ha vinto l’edizione 2017 del “Premio Nonni”, organizzato a Pesaro in ricordo di uno storico direttore de “Il Resto del Carlino”, con un tema svolto tutto su Sestino e pubblicato dai promotori dell’iniziativa: ”Sestino non è un paese per giovani”, nel quale l’autore- come ha sottolineato

Luminati – racconta il suo paese con tutti i limiti e le grandi potenzialità. “Ed è la sua e la nostra battaglia, perchè il Montefeltro, nel quale storicamente si situa Sestino, ha bisogno di un percorso nuovo, di “brand” incisivi, di un meccanismo per superare i confini e si potrebbe dire, rinnovando la storia, di un “bel Ducato”.

“Il Resto del Carlino”- ha concluso Luminati – sarà a disposizione per dare spazi a Sestino e alle sue iniziative, incoraggiando i giovani a collaborare: in un mondo dove “ essere in pagina” significa “vivere”, è già un segnale positivo uscito dall’incontro.

Se Ada Salvi, raccontando momenti della mostra, ha sottolineato che l’archeologia “parla” e lo dimostrano gli spazi dedicati ad essa dai giornali messi in mostra, che ricordano ininterrottamente la cronaca dell’arricchimento continuo del patrimonio archeologico di Sestino, Mario Gori, nel ripercorrere le vicende del “Centro interregionale di Studi e di Ricerche della civiltà appenninica”, parla di una “rivisitazione” della nostra storia attraverso i sensi: la vista, il gusto, l’olfatto, l’udito. L’ambiente, gli odori che si raccolgono nei borghi, il suono delle voci: una nuova “amicalità”, cioè vivere tra “persone”, che non sono vissute e non vivono sulla “nuvola” ma in situazioni concrete. La memoria, in definitiva, va “vissuta” ed è un ruolo che va inserito nel processo educativo. Ma la nostra scuola si basa su moderne concezioni- come la scuola/ lavoro- e non sulla scuola/valori o scuola dell’etica”. Riproporre, pertanto, le intuizioni del Centro Interregionale è anche un riattivare l’anima del territorio in cui anziani e giovani possano vivere, agire, realizzarsi.

Questo superamento dei confini - ha riassunto il sindaco Marco Renzi - è indispensabile, come tra Riserva Naturale Toscana del Sasso di Simone e Parco Interregionale marchigiano/romagnolo, all’unisono con il presidente del Parco Sergio Salucci, e come sta avvenendo per sanità, emergenza-urgenza, rifiuti e, da lunedì 26 giugno- ha anticipato il sindaco – collegamenti diretti fino al mare ogni giorno con autobus di linea, mentre fino ad oggi si fermavano all’ultimo comune marchigiano, partendo o rientrando a Sestino “a porte chiuse”.

La mostra, che resterà aperta fino a metà agosto - ha riassunto il sindaco - è dedicata soprattutto ai sestinati: agli anziani, ai giovani, alla scuola perché nel prendere atto delle trasformazioni e della modernizzazione di Sestino, si colgano gli sforzi della comunità per costruirsi, con paziente dialogo, i traguardi futuri. Se Sestino si è sviluppato- e pensiamo alla zootecnia di qualità, alla piccola e media impresa, alla difesa della autonomia della scuola e alla valorizzazione dell’ambiente - ciò ‘è avvenuto con il coinvolgimento delle istituzioni statali ma soprattutto con l’adesione e la volontà delle realtà locali che hanno amato anche le proprie radici per cotruirci il futuro”.

Filoni importanti della mostra, oltre alla archeologia, sono stati appuntamenti nazionali, come “la Resistenza dei cattolici sulla Linea Gotica”, le celebrazioni benedettine, la “riscoperta” del Sasso di Simone, l’introduzione della Chianina, la valorizzazione del tartufo pregiato, il “caso Albertazzi”: temi che hanno coinvolto la stampa nazionale, università italiane, i maggiori studiosi italiani e stranieri, con oltre 40 pubblicazioni nei decenni ricordati. Ma anche “fatti quotidiani”, personaggi di paese e tradizioni, che erano il volto profondo della cultura locale.


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