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Attualità martedì 07 marzo 2017 ore 19:00

I servizi della Asl per le donne

Nella giornata della Festa della donna, la Asl Toscana sud est coglie l’occasione per sottolineare il proprio impegno nella medicina di genere



VALTIBERINA — E' attivo nella ASL il Centro di coordinamento salute e medicina di genere che, in collaborazione anche con la Commissione dell'ordine dei medici, realizza progetti di studio e di ricerca sulle differenze di salute tra i due sessi e sulla differenziazione dei percorsi sanitari. Un tema che riguarda gli effetti dei farmaci, la presentazione dei sintomi di infarto del miocardio, il diabete, le malattie neoplastiche e anche la differenza di recupero delle funzioni dopo un ictus.

L’Azienda offre numerosi servizi e tutto il sostegno possibile all’universo femminile. Gli screening oncologici sono solo uno degli esempi dell’impegno quotidiano che la Asl Toscana sud est dimostra nei confronti delle donne. Nel 2016 nella provincia aretina sono state fatte 8311 ecografie al seno, ben 22.929 mammografie e 15.207 pap test per la prevenzione del tumore al collo dell’utero.

Un settore dove viene posta grande attenzione è quello della gravidanza.

Lo scorso anno dalle attività consultoriali aretine sono passate 8.381 gravide e hanno partorito 2.185 donne. Il dato evidenzia il forte legame tra le componenti che danno vita ad un cerchio: territorio-ospedale-territorio, dove la donna viene seguita dai primi momenti della gravidanza fino al puerperio.

Importanti passi avanti sono stati fatti anche sul percorso materno infantile: oggi la gravidanza a basso a rischio viene seguita nel territorio dall’ostetrica; nel medio rischio l’ostetrica viene affiancata dal medico e solo nell’alto rischio viene seguita in ospedale. Il diabete in gravidanza è una di quelle patologie monitorate in ospedale, nell’ambulatorio integrato da ginecologo, ostetrica e diabetologo.

Sono importanti tutte le figure professionali che ruotano intorno alla donna e che devono saper cogliere le sue problematiche. A questo scopo è stato attivato anche il percorso di “mamma segreta”: la donna che vive l'esperienza della gravidanza in condizione di forte disagio deve poter scegliere il proprio futuro e quello del nascituro e deve essere adeguatamente sostenuta, sia che voglia sviluppare le proprie competenze genitoriali sia nel caso in cui non intenda riconoscere il bambino e voglia partorire in segreto.

La rete dei servizi e dei professionisti, che lavorano in maniera integrata, permette di raccogliere i segnali di difficoltà e di bisogno che vengono dalla donna. Si ricorda il progetto del Codice rosa per l’emersione del fenomeno della violenza, che presenta un incremento sensibile di casi di femminicidio, ma anche violenze ed abusi commessi su adulti e su minori. Nel 2016, nella nostra provincia il codice rosa ha seguito 164 persone tra cui 6 minori.


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