Cronaca

"Padre Gratien era chiacchierato in paese"

L'intervento di Don Dallara, vicario della Curia aretina in Valtiberina. Gratien non si è detto d'accordo con il ritratto che è stato fatto di lui

Padre Gratien Alabi, a processo per omicidio volontario per la scomparsa due anni fa da Ca Raffaello di Guerrina Piscaglia, non si è riconosciuto nel ritratto che di lui ha fatto il vicario della Curia aretina in Valtiberina Don Giovacchino Dallara. L'alto prelato, convocato dal pm Marco Dioni ha sottolineato come i frati mancassero di "spirito religioso ascetico". 

Padre Gratien e Padre Silvano avevano, secondo Dallara, un modo tutto loro di intendere la religione ma erano di buon carattere. Giudizio non condiviso da Gratien che in aula ha spontaneamente dichiarato di non essere d'accordo. "Sulle chiacchiere che giravano in paese fui informato dalla catechista - ha detto Dallara - ma la esortai a non fare ulteriori pettegolezzi, convinto che tali fossero. Cominciai a preoccuparmi solo quando, a distanza di qualche mese dalla scomparsa che pareva volontaria, Gratien fu sentito come testimone. Lì capii che dovevano parlarci e dunque lo convocammo con il vescovo ma lui nego' ogni coinvolgimento con la donna sparita". 

Monsignor Dallara ha dunque confermato quanto detto in sede di interrogatorio precedente al processo. Precedentemente un'amica di Gratien aveva dichiarato di essere venuta a conoscenza dal frate di una presunta relazione tra Guerrina e un carabiniere di Foligno. "Gratien mi disse anche che mi avrebbe portato diamanti dal suo paese e ciò mi fece venire in mente l'avvertimento che avevo ricevuto da un'amica ovvero che lui era coinvolto in strani traffici, ma poi non se ne fece di niente".