Cronaca

Catia uccisa per dieci euro

Un litigio sul prezzo del rapporto sessuale appena consumato sarebbe alla base del raptus che ha portato all'omicidio della donna

Ieri l'arresto di Piter Polverini, 24 anni residente a San Giustino e impiegato in un agenzia di scommesse ad Arezzo. 

In queste ore emergono i dettagli di ciò che sarebbe successo la tragica notte tra l'11 e il 12 luglio scorso quando Piter Uccise Catia con due colpi di martello alla testa.

Alla base del brutale omicidio ci sarebbe il litigio per il pagamento della prestazione sessuale appena consumata e che poi, per le tracce organiche lasciate sul corpo della donna, è stata decisiva per incastare il giovane.

La donna avrebbe adescato il giovane in un bar di San Giustino e dopo numerose chiamate il giovane avrebbe ceduto alle richieste. I due sono partiti da San Giustino ognuno con la propria auto per poi riunirsi in via delle Piscine e recarsi assieme, sull'auto di Piter, al ponte di San Francesco sull'Afra. E' lì che è stato consumato un rapporto orale al termine del quale la donna avrebbe richiesto a Piter 30 euro invece dei 20 che sarebbero stati concordati. La paura di essere scoperto dai genitori o dagli amici ha fatto scattare nel giovane il folle raptus di violenza. Prima l'aggressione a suon di pugni e calci, poi Piter prende un martello dal bagagliaio del padre e colpisce Catia per due volte alla testa. La donna muore sul colpo. Piter getta il corpo sul fiume e torna a casa nascondendo il martello in un cespuglio, dove è rimasto fino a ieri.