Cronaca

"Violenza alimentata dagli stereotipi di genere"

L’Associazione Pronto Donna esprime dolore e preoccupazione per la morte di Catia Dell’Omarino e per i numerosi femminicidi che attraversano il paese

Il centro antiviolenza si mostra preoccupato per le parole apparse questa mattina su un quotidiano locale che descrive la donna uccisa come: “una donna, nota a Sansepolcro, per i suoi costumi sessuali liberi e anche come una ladruncola più volte denunciata dai carabinieri per furto. E’ stato un incontro occasionale con un partner qualsiasi finito male? Oppure lei era finita ai margini di qualche giro sbagliato?” aggiunge poi il quotidiano: “Katia non era una giovane-modello”. 

"Parole, quelle usate, che ci preoccupano in quanto sembrano quasi voler mettere l’accento sulla responsabilità della donna uccisa relativamente alla sua morte - spiegano dall'associazione - Queste narrazioni creano immagini descrittive che altro non fanno che alimentare stereotipi per colpire la pancia dei lettori e che trasformano la donna in oggetto dell’uccisione anziché soggetto. Come centro antiviolenza crediamo fortemente che la lotta alla violenza di genere passi anche attraverso un linguaggio adeguato che non releghi più la donna in una moltitudine di aggettivi e stereotipi atti a porre l’accento sulla sua moralità, sul suo peso, sulle sue amicizie o sul suo modo di vestire. E’ per questo che vorremmo un giornalismo che racconti la violenza sulle donne avulso da questo tipo di rappresentazioni, che non alimenti stereotipi e retaggi maschilisti".

L’Associazione Pronto Donna, in qualità di Centro Antiviolenza che opera da molti anni nella Provincia di Arezzo, ha la sua mission nel sostegno e supporto alle donne che vivono o hanno vissuto situazioni di violenza e/o maltrattamento.