Cronaca

Due mesi fa l'omicidio di Catia Dell'Omarino

Sono passati due mesi da quella tragica notte in cui la giovane biturgense fu uccisa barbaramente e ancora il suo assassino non ha un nome

Chi ha ucciso Catia Dell'Omarino? E' ancora una domanda senza risposta nonostante da due mesi gli inquirenti stiano lavorando senza sosta per dare un volto e un nome al barbaro assassino.

Catia era stata uccisa la notte tra l'11 e il 12 luglio scorso con numerosi colpi al cranio. Il cadavere è stato ritrovato da un passante la mattina seguente. Da quel momento in poi è scattata un'indagine serrata da parte dei carabinieri della Tenenza di Sansepolcro in collaborazione con i colleghi del Nucleo Investigativo di Arezzo e condotta dal Pm Julia Maggiore.

Dopo sessanta giorni di indagine si conoscono il luogo e l'arma del delitto. L'analisi accurata dei biglietti e degli appunti - usati da Catia come un agenda - dei tabulati telefonici e dopo laver sentito oltre duecento persone, gli inquirenti conoscono anche la vita, le frequentazioni e le abitudini della donna. L'analisi del suo corpo ha permesso di isolare dei campioni di dna che dovrebbero apprtenere all'aggressore e sembra che la pista giusta sia quella di un debito di denaro. 

Manca ancora l'ultimo passo quello decisivo. Anche se le indagini sono ormai concentrate su pochi uomini, tutti residenti nella Valtiberina toscana, che sono i principali indiziati. 

C'è attesa in primo luogo da parte della famiglia, desiderosa di avere giustizia per la figlia. Ma è tutta la comunità biturgense che è stata fortemente colpita da una vicenda che non ha precedenti in città e che ha mostrato un lato oscuro che finora non si era mai palesato con questa violenza.