Politica

"Sbagliato utilizzare i migranti per la cultura"

Spiega Rivi: "mettere al centro della vita culturale della città con ruoli come quello di accompagnatore o simili dei richiedenti asilo è un errore"

"Le recenti dichiarazioni durante un’intervista dell’assessore Vannini, riguardo ad un possibile impiego di richiedenti asilo come accompagnatori alla Casa di Piero ci preoccupa e non poco - spiega Alessandro Rivi consigliere comunale della Lega Nord - Questa possibilità, inoltre, non è stata esclusa dalla maggioranza in consiglio comunale, durante la discussione della programmazione della giunta cornioli. Come gruppo Lega Nord siamo fortemente preoccupati, in quanto una potenzialità quale la Casa di Piero, insieme a tutto il patrimonio artistico culturale della Città di Sansepolcro, dovrebbe essere a vantaggio dei nostri giovani. Non si può neanche pensare di sminuire la faccenda dicendo che a queste iniziative di volontariato può aderire chiunque, in quanto ogni ragazzo, in una situazione di crisi e di incertezza come quella in cui versa l’Italia, dopo un lungo percorso di studio, di impegno e spesso anche di sacrificio, ha bisogno di essere valorizzato, come è giusto che sia. Questo non va contro le difficoltà finanziarie del comune, in quanto i progetti possono essere molti e di diverso tipo: accordi con enti privati o pubblici per il riconoscimento di esperienza nel settore culturale, crediti formativi per fini curriculari e non; le alternative possono essere tante."

"Quello che è certo - spiega Rivi - è che mettere al centro della vita culturale della città di Sansepolcro con ruoli come quello di accompagnatore o simili dei richiedenti asilo è un errore, ed è sintomo di una ideologia prevalente dell’amministrazione comunale. Ricordiamo che fino a prova contraria questi soggetti non sono profughi ma migranti economici senza alcun titolo per restare nel nostro paese, come rivelano tutte le statistiche, per prime quelle del Ministero degli Interni. Ci auguriamo che questa possibilità non venga concretizzata, contiamo nel buon senso e ci auguriamo che nascano progetti per gratificare i nostri giovani in tema culturale, senza lasciare che i più preparati ci vengano rubati da città lontane, o peggio, da paesi esteri."