Politica

Treni e passaggi ciclopedonali, i dubbi di Giunti

Il consigliere di Forza Italia torna sull'argomento della ferrovia, che è stato nuovamente sollevato da più parti negli ultimi giorni

Nell'ultimo consiglio comunale di Sansepolcro, Tonino Giunti (Forza Italia) ha presentato un'interrogazione "per riaprire, dal momento che sono anni che non passa più un treno in quella linea, il passaggio a livello ciclopedonale di via del Regliarino che conduce verso le zone periferiche a Sud di Sansepolcro, una delle mete preferite per le passeggiate dei borghesi" dice Giunti. 

La risposta dell'assessore è stata negativa: il passaggio non può essere riattivato perché la chiusura é stata imposta dai vertici di FCU che sono i proprietari delle rotaie. Riaprire quel varco equivarrebbe a rinunciare ad una eventuale riattivazione del tratto di ferrovia fino alla stazione. 

"Accidenti che rischio ho fatto correre - commenta Giunti - Adesso che si parla della ferrovia sino ad Arezzo, di ripristinare quella sino a Perugia, e udite udite sino a Sulmona, con un treno ad idrogeno. Riaprire quel passaggio sarebbe stata dunque un'eresia. Ma allora ripensando, perché nel dopoguerra il tratto con Arezzo e Fossato di Vico è stato dismesso? Perché nel Piano Urbanistico Territoriale della Regione Umbria dei primi anni 80, la Regione chiamava quel tratto di linea fino a Sansepolcro " Metropolitana Regionale di superficie"? Perché la elettrificazione della ferrovia non è stata messa in funzione e le locomotive hanno funzionato ultimamente fino alla sospensione del servizio solo a gasolio? E poi perché la piastra logistica di Città di Castello é stata realizzata sul lato opposto della ferrovia rispetto alla E45?  - conclude Giunti - Quello che conta però è che tutti ora promettono queste nuove linee ferroviarie per Sansepolcro. Che dire, chi vivrà vedrà".