Politica

E' allarme cinghiali e danni all'agricoltura

A porre la situazione sotto alla lente d'ingrandimento i consiglieri Veneri e Casucci che chiedono alla Regione soluzioni rapide

Bisogna intervenire concretamente e non solo con gli annunci. E’ necessario limitare la proliferazione degli ungulati, soprattutto cinghiali, che stanno provocando enormi danni all’agricoltura in Valtiberina in particolare nell’area toscana della Riserva Naturale Sasso di Simone. 

La Regione deve agire rapidamente raccogliendo il grido d’allarme che arriva dal territorio di Sestino, da troppo in attesa di interventi reali”. 

Lo chiedono, con una interrogazione, i consiglieri regionali Gabriele Veneri (Fdi) e Marco Casucci (Lega). Interrogazione firmata anche dai consiglieri Vittorio Fantozzi (Fdi) ed Elena Meini (Lega).

“Chiediamo se la Regione non ritenga opportuno confrontarsi con i soggetti competenti per individuare ulteriori soluzioni e modifiche/aggiornamenti dei regolamenti vigenti da attuare con urgenza, per arginare la presenza incontrollata degli ungulati nella fauna selvatica toscana, ma soprattutto della Valtiberina, con l’obiettivo di salvaguardare il territorio e tutelare le attività agricole. 

Chiediamo di rivedere il Piano faunistico venatorio regionale sulla base dell’emergenza ungulati aggravatasi in conseguenza alla pandemia; di valutare il potenziamento delle attività di monitoraggio, controllo e contenimento di ungulati all’interno della Riserva Naturale Sasso di Simone, al fine di tutelare un agroecosistema fondamentale per il valore ambientale, le produzioni agricole, l’indotto economico, il richiamo turistico. Vogliamo sapere, poi, se la Regione intende destinare risorse straordinarie agli agricoltori danneggiati dalla presenza incontrollata di ungulati" terminano.