Lavoro

"Sono a rischio le imprese nelle zone montane"

Marsupini, presidente Cna Valtiberina, fa l’esempio di Caprese Michelangelo. Niente Adsl, niente metano: addio competitività

Qual’è il futuro delle imprese che operano nelle realtà di montagna o comunque marginali rispetto ai grandi centri? “Rischia di non esistere – commenta il presidente di CNA Valtiberina, Andrea Marsupini. La nostra zona è un esempio interessante e all’interno di essa possiamo evidenziare Caprese Michelangelo che ancora oggi, nonostante la crisi, dispone di un’interessante presenza imprenditoriale. Aziende che sarebbero importanti ovunque ma che qui sono indispensabili. Danno lavoro diretto, creano indotto, producono redditi che consentono il permanere delle reti commerciali. Sono, in altre parole, il perno della comunità che, altrimenti, avrebbe nella migrazione e nell’abbandono di queste zone l’unica soluzione alternativa”.

Nonostante un’evidente funzione economica e sociale, queste aziende sono costrette a misurarsi sul mercato in condizioni di svantaggio. “Pensiamo a servizi essenziali che le impese di Caprese non hanno come il metano e l’Adsl. L’energia è un costo rilevante per qualsiasi azienda e la velocità di accesso a Internet è un altro fattore competitivo. Nessuno nega che per le società erogatrici di servizi, arrivare in una località montana sia più costoso e quindi meno redditizio che in una tranquilla periferia urbana. Ma la domanda che facciamo alle istituzioni, sia locali che regionali, è semplice: quale futuro vogliamo riservare alle aree montane? Zone che hanno già un handicap insormontabile, rappresentato dalla viabilità ma che non possono essere ulteriormente penalizzate negando loro servizi che invece possono essere garantiti”.

Cna si rivolge quindi non solo al Comune di Caprese Michelangelo ma anche alla Regione Toscana affinchè questi temi vengano affrontati e risolti al più presto.