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Arezzo e provincia tornano in arancione

Scende l'indice di contagio in tutta la Toscana. Anche il Valdarno rientra nella fascia con minori restrizioni. Ecco cosa cambia da lunedì

Da lunedì mattina l'intera provincia di Arezzo sarà in zona arancione. Il Ministro Speranza ha comunicato che la situazione in Toscana è migliorata e pertanto ci sono i presupposti per passare nella fascia con minori restrizioni. Successivamente il governatore Giani ha valutato le singole province ed ha assegnato all'Aretino il tanto sospirato arancione.

Ad onor del vero la notizia è alquanto inaspettata. Sì, perché i numeri che abbiamo imparato a conoscere fino ad ora, quindi il limite dei 250 casi settimanali per 100mila abitanti, non danno ragione a gran parte dei Comuni del Valdarno.

Comunque carta canta e nella nota diramata dalla Regione non sono inserite località aretine. La notizia, poi, è stata ribadita anche dallo stesso Giani ai sindaci del Valdarno, che ha voluto incontrare in teleconferenza alle 22,30.

Quindi una bella notizia per i cittadini e per le imprese che così potranno tornare a lavorare. Ma l'attenzione deve restare sempre alta. Se è vero che i positivi diminuiscono è altrettanto vero che la pressione sugli ospedali della Toscana è davvero alta. Al "San Donato", ad oggi, ci sono 130 pazienti e di questi 23 in "Terapia Intensiva", reparto che è praticamente al completo.

Da lunedì mattina anche in provincia di  Arezzo riaprono tutti i negozi (le restrizioni restano nei centri commerciali per il fine settimana). Rialzano il bandone anche parrucchieri, estetisti e barbieri. Bar e ristoranti potranno continuare a lavorare soltanto attraverso la consegna a domicilio (senza limitazioni) e con l’asporto fino alle 22, ora di inizio del coprifuoco. Restano in vigore le disposizioni che impediscono la consumazione nei pressi del locale.

Anche gli studenti delle medie tornano nei banchi di scuola. Per quanto riguarda le Superiori è ammessa la presenza in aula tra il 50 e il 75%.

E' possibile tornare a fare attività motoria nei centri sportivi purché si pratichi solo all'aperto, resta vietato l'utilizzo degli spogliatoi. Ancora chiuse piscine e palestre.

Infine la mobilità: sarà possibile circolare liberamente, senza autocertificazione, all'interno del Comune di residenza, ma non si potranno passare confini regionali se non per validi motivi.