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Studenti creano gioielli e Swarovski li "illumina"

A Palazzo di Fraternita le opere realizzati dai ragazzi del Margaritone. Pezzi unici ispirati alle bellezze aretine. Aperta l'asta per beneficienza

Inaugurato "Simboli e Icone", una mostra tanto preziosa quanto suggestiva dove la creatività aretina si fonde con la storia e la lucentezza.

Si tratta di un'esposizione di gioielli realizzati da studenti ed impreziosita dalla "luce" di Swarovski. Tutti pezzi unici che prendono ispirazione dalle bellezze artistiche di Arezzo.   Ad aver avuto l'idea è stato l'imprenditore orafo Gabriele Veneri, titolare dell'azienda SemAr e volto noto in città anche come cavaliere della Giostra del Saracino.

Progetto capace di unire l'arte con la creatività aretina e che ha visto il sigillo di uno dei più grandi colossi al mondo rappresentano da Swarovski.

Un prodotto del genere, tanto particolare quanto rappresentativo della città, non poteva avere miglior cornice del Palazzo di Fraternita dove la storia aretina sprizza da ogni anfratto. 

La mostra mette in risalto i gioielli realizzati dai ragazzi dell'Istituto Tecnico Professionale Margaritone. Ogni studente ha potuto progettare e realizzare il gioiello che voleva, interpretandolo nel modo che preferiva. L'unico vicolo da rispettare era il tema: ovvero Arezzo. Sono quindi rappresentati e interpretati i  monumenti, i palazzi e i loro particolari architettonici. Ma ancora i personaggi, le icone, i simboli e la storia della città. Il resto lo ha fatto la fantasia e la creatività delle giovani menti che hanno realizzato gli oggetti preziosi. Ma non è tutto. Per dare quel tocco in più che rende i gioielli dei veri capolavori ci ha pensato Gabriele Veneri che ha fatto innamorare del progetto il colosso Swarovski, che ha dato "luce" ai gioielli rendendoli, semplicemente. dei capolavori unici.

La mostra, aperta oggi, sarà visitabile fino al 10 ottobre.  Durante questo periodo chiunque potrà effettuare un'offerta per tentare di acquistare l'oggetto che preferisce fra quelli esposti. 

Insomma una specie di asta che si concluderà, una volta chiusa la mostra, con l'aggiudicazione dei gioielli scelti singolarmente al miglior offerente. Il ricavato della vendita  verrà utilizzato dall'Istituto Margaritone per acquistare nuove attrezzature da utilizzare in laboratorio.

Insomma un'iniziativa che rafforza l'immagine ed il prestigio di Arezzo e che serve a formare gli artigiani di domani a cui spetta l'arduo compito di consolidare e rilanciare l'arte orafa aretina.