Continua la lotta contro la carbonatazione delle opere idrauliche in calcestruzzo, presenti nel comprensorio Alto Valdarno. Il fenomeno chimico aggredisce i manufatti introdotti dall’uomo per controllare l’efficienza dell’asta fluviale, fino a comprometterne la funzionalità. Il problema si verifica soprattutto nelle aree montane dove l’acqua è più ricca di anidride carbonica.
Vittima, ancora una volta, il Marecchia, che attraversa l’intera Valmarecchia per arrivare fino a Rimini e che, a seconda della stagione, presenta variazioni di portata notevolissime, caratterizzate da piene violente in autunno (anche di oltre 1.200 metri cubi al secondo) e secche totali in estate.
Su questo torrente il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno è tornato in azione di nuovo, a distanza di pochi mesi.
Nel comune di Badia Tedalda, in località Rofelle, la soglia “sbriciolata” da dilavamento e carbonatazione è passata “sotto i ferri” e, da qualche giorno, risulta completamente rimodellata. Il Consorzio ha programmato l’intervento per ragioni di funzionalità idraulica, ma senza perdere di vista la tutela dell’ecologia del fiume.