Attualità

Caritas Sansepolcro, il deposito di Babbo Natale

In un magazzino, messo a disposizione da un benefattore, ogni giorno vengono confezionati e consegnati pacchi personalizzati per chi è in difficoltà

Una catena di montaggio di 25 volontari. Qui, in un magazzino di Santa Fiora, ogni giorno vengono preparati con cura i pacchi alimentari per le famiglie più bisognose. Tante scatole personalizzate dove quotidianamente viene inserito qualcosa in più. Sono circa 240 i biturgensi che ogni settimana ricevono il pacco dalla Caritas. Un lavoro certosino perché, come spiega la responsabile Cristina Franceschini, ognuno riceve ciò che più necessita. Se i celiaci riceveranno prodotti senza glutine, chi ha bambini piccoli troverà nel pacco anche i pannolini e omogeneizzati. Insomma, nulla è lasciato al caso. C'è pure un'area dove vengono impacchettati i giocattoli da consegnare ai più piccoli.

Tutto questo è possibile grazie all'oculatezza con la quale il Comune ha investito gli 80 mila euro arrivati dal governo, oltre a quelli che sono frutto della generosità di tante imprese e privati di Sansepolcro.

Sì, perché si è creata una vera e propria gara di solidarietà tra le aziende del territorio.
Il magazzino è stato messo a disposizione da un benefattore, muletto e scaffalature da un altro, l'allacciamento alla corrente elettrica è garantito da un'impresa confinante. E poi i prodotti alimentari. Tra i vari scaffali c'è di tutto: biscotti, integratori, pane, verdura e frutta fresca, carne, pasta, insaccati, latte, confetture.

Tante le storie che ci hanno raccontato i volontari. Una di queste ci ha colpito. Quella di un bambino che, dopo aver visto questo magazzino così fornito, si è rivolto ai propri genitori ringraziandoli di averlo portato nel deposito di Babbo Natale.

"Da marzo lavoriamo a ciclo continuo - continua Cristina Franceschini - Purtroppo questa pandemia ha toccato molte persone. Sono tanti quelli che non arrivano più a fine mese. Anziani, gente che nel giro di poche settimane si è trovata senza un'entrata ma con i conti da pagare. Tra questi, molte coppie giovani, ragazzi che lavoravano nei ristoranti e nell'agricoltura e che adesso non hanno più un reddito ma devono mantenere la famiglia".

La situazione è complicata ma per fortuna ci sono persone, come Cristina ed i suoi 25 volontari, che si impegnano quotidianamente per aiutare gli altri.