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Coldiretti: portare Banda Larga anche in campagna

Il presidente Tulio Marcelli: "Esiste purtroppo un pesante divario tra città e campagna, dove le nuove tecnologie sono strumento indispensabile"

In inglese si chiama "digital divide". In italiano possiamo tradurlo liberamente con "ritardo informatico". Di fatto tutto ciò significa che ancora oggi un 1/3 delle famiglie italiane è senza accesso ad internet, e la situazione ovviamente diventa sempre più grave allontanandosi dalle città verso le campagne.

Su questo ritardo, che ovviamente rappresenta un problema importante anche nelle aree rurali aretine, interviene con forza il presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli: "Esiste purtroppo un pesante divario tra città e campagna, dove le nuove tecnologie sono invece uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire e quindi occorre superare rapidamente questo grave problema nell'ottica di una agricoltura sempre più 2.0.La diffusione delle ICT – continua Marcelli - gioca un ruolo determinante per la competitività del settore agricolo, agroalimentare e forestale offrendo strumenti capaci di frenare l'esodo verso aree urbane, favorire la diversificazione dell'economia rurale con servizi indispensabili per far crescere il tessuto economico e produttivo locale, favorire un maggiore sviluppo del turismo".

La tendenza verso l'innovazione tecnologica è comunque in netto miglioramento: secondo i dati Coldiretti, negli ultimi cinque anni si sono ridotte del 12,8% le famiglie che non sono connesse. "Permangono comunque, nelle nostre campagne - spiega il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi - aree di grande criticità a livello territoriale, soprattutto nei Comuni rurali con meno di duemila abitanti, dove circa il 40% delle famiglie non ha internet: è evidente a questo punto l'importanza di estendere la banda larga e le nuove tecnologie in campagna, anche a sostegno delle imprese e dei cittadini che, in misura crescente, scelgono di vivere lontano dalle città".