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Edilizia, in Valtiberina niente stoccaggio inerti

Dopo quello di Sansepolcro è stato chiuso anche l'impianto di Pieve Santo Stefano. In tutta la vallata non c'è più un sito dove conferire gli scarti

Andrea Marsupini, Cna Valtiberina

L'edilizia è in apnea ed in più arrivano nuove tegole che compromettono ancora di più il settore ormai allo stremo. In Valtiberina non c'è più un sito dove le imprese possano conferire gli scarti edili. Dopo la chiusura dell'impianto di Sansepolcro, adesso sono stati serrati i cancelli anche di quello a Pieve Santo Stefano. Tutto questo costringe le imprese a dover arrivare fino ad Arezzo per smaltire i materiali, con il conseguente aggravio di tempi e costi.

Andrea Marsupini, rappresentante di categoria di Cna Valtiberina, sottolinea come la situazione arrechi grossi disagi al settore e che a tal proposito sono già stati contattati i sindaci Anghiari, Sansepolcro, Pieve Santo Stefano per tentare di porre rimedio a questa gravosa vicenda.
Premesso che non conosco i motivi della chiusura e pertanto non entro nel merito, ho piena fiducia nell'operato delle forze dell'ordine, mi preme però far notare come questa situazione aggiunga disagi in un settore già provato.  Il tutto in un periodo molto particolare: siamo stati fermi per l'emergenza Covid nei mesi scorsi, mentre attualmente in tanti stanno rimandando i lavori, in attesa di capire come sfruttare il superbonus sulle ristrutturazioni. Non possiamo davvero permetterci di spendere ore di lavoro preziose per portare i materiali nei siti di stoccaggio”.