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Il Tignana rimesso "a nuovo" dal Consorzio

Taglio della vegetazione pericolosa da un punto di vista idraulico. Prestata massima attenzione alla naturalità dell'ambiente

Sono poco meno di 800 i metri dell’asta fluviale del Tignana rimessi a nuovo dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. L’intervento, programmato nel piano delle attività targato 2021, ha interessato il tratto compreso tra il fosso di Stianta e il fosso dell’Arco, in località Aboca, nel comune di Pieve Santo Stefano.

Obiettivo dell’operazione, il taglio della vegetazione. Solo di quella ritenuta “pericolosa” da un punto di vista idraulico. Sono state infatti rimosse le alberature cresciute all’interno dell’alveo bagnato, le piante rese deboli e instabili dalle malattie e dall’età, gli esemplari inclinati e piegati presenti lungo le sponde.

 “L’intervento realizzato sul torrente Aboca per assicurare un regolare deflusso delle acque è stato eseguito con la massima attenzione alla naturalità dell’ambiente. L’obiettivo del Consorzio infatti è proprio quella di assicurare la difesa idraulica del territorio mantenendo intatto l’equilibrio naturale del fiume – spiega il Direttore Generale dell’ente Francesco Lisi -. In sede progettuale e in campo infatti si lavora per la tutela degli ecosistemi presenti. La “manutenzione gentile”, necessaria per la mitigazione del rischio idraulico, è rispettosa della delicata ecologia fluviale. Ormai viene applicata in modo diffuso su tutto il reticolo. D’altronde – per esperienza diretta – posso dire che un fiume ricco di biodiversità e di vita è un fiume più bello, ma anche più sicuro e vissuto con maggiore interesse e rispetto dai cittadini”, conclude il Direttore Lisi.

Ultimato il Tignana, uomini e macchine si sono quindi spostati nel territorio del comune di Caprese Michelangelo con interventi programmati sul torrente Singerna, sul fosso delle Ruote, sui tratti indicati con i codici AV8311 e AV8042 e sul fosso del Cerfone.