Oltre ai tiratori di Gubbio e di Sansepolcro, potranno infatti partecipare anche quelli di altre città, purché possiedano un’arma costruita da Procelli (ci sono per esempio a San Marino, Massa Marittima e Terra del Sole) e siano balestrieri ordinari, mentre chi ne è possessore senza essere tiratore in attività potrà comunque portarla senza gareggiare: obiettivo della Società dei Balestrieri di Sansepolcro è quello di creare un apposito registro nel quale siano riportati tutti gli esemplari usciti dalla bottega del grande armaiolo biturgense, che ha dato una svolta tecnica (e non solo) alla balestra, perfezionandone le caratteristiche e facendo in modo che il livello delle competizioni e del secolare Palio compisse negli ultimi decenni un autentico salto di qualità.
Allo stesso tempo, Procelli ha fatto della balestra anche una sorta di opera d’arte, come dimostra la lavorazione del teniere che rende ogni arma un pezzo unico. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1998, i balestrieri di Gubbio e di Sansepolcro onorano la memoria di Procelli con la gara individuale che vede la loro presenza fissa, anche se stavolta vi saranno avversari nuovi. La mattinata di domenica sarà riservata proprio alla registrazione delle balestre con la certificazione della “paternità” attribuita a Giovan Battista Procelli, poi vi sarà il pranzo tutti assieme e intorno alle 14.30 prenderà il via una sfida nella quale i biturgensi hanno sempre recitato la parte del leone; ci limitiamo a ricordare che Sansepolcro si è aggiudicato le ultime tre edizioni con Germano Barculli, Paolo Gherardi e Simone Carbonaro, vincitore nel 2015.