Attualità

Il Comune contro la gestione di acqua e rifiuti

L’assessore ai Beni Comuni Marconcini: "Nessuna agevolazione con le nuove tariffe idriche. Dall'ATO totale assenza di tutela ai Comuni"

l'assessore Gabriele Marconcini

L'amministrazione comunale di Sansepolcro continua la sua battaglia alle politiche gestionali di acqua e rifiuti. Anche negli ultimi giorni del 2016, periodo di bilanci, annunci e nuovi progetti, l'attuale modello semi-privatistico ha infatti mostrato tutti i suoi limiti tra agevolazioni ininfluenti, spese eccessive e assoluta mancanza di controllo e tutela per i Comuni.

“Ancora una volta - dichiara l’assessore ai Beni Comuni Gabriele Marconcini - ci troviamo a dover sottolineare la scarsa efficienza da parte dell'AIT (Autorità Idrica Toscana) nello svolgere quelle che dovrebbero essere le sue funzioni di controllo sull'attività di gestione del servizio idrico integrato.”

Il commento dell’amministratore biturgense fa particolare riferimento al piano tariffario 2017 presentato nelle settimane scorse da Nuove Acque. “Come denunciato dal Comitato Acqua Pubblica di Arezzo e Confesercenti - prosegue Marconcini - i vertici dell’Azienda hanno annunciato agevolazioni e riduzioni che, dati alla mano, si traducono in realtà in sensibili aumenti verso quelle fasce che consumano meno acqua. Si tratta a nostro avviso di una scelta molto discutibile che riflette una scarsa sensibilità sociale ed ecologica. Come Amministrazione, il nostro obiettivo è quello di proporre con forza un calcolo delle tariffe su base pro capite attraverso l’autodichiarazione e la successiva verifica dei consumi.”

Per quanto riguarda invece l’altro delicato tema dei rifiuti, Marconcini rivendica la scelta di votare contro i Bilanci di previsione 2017 e triennale approvati lo scorso 29 dicembre all’Assemblea ATO: “I due documenti comprendono capitoli di spesa piuttosto onerosi, su tutti gli oltre 186mila euro di spese dirigenziali, che non si traducono in alcun modo con un servizio di tutela e supporto in favore dei comuni. Considerando inoltre che l’attuale sistema delle quote partecipative prevede per il Comune di Sansepolcro solamente un modesto 0,77%, per quale motivo dovremmo assecondare simili impegni economici senza trarre alcun beneficio per i nostri cittadini?”