Attualità

A scuola dai Voluseni

Lo spettacolo di fine anno scolastico della scuola primaria dell’ Istituto Comprensivo “Lucio Voluseno”

Era da tempo che non si vedeva un “compito in classe” così riuscito. Lo spettacolo di fine anno scolastico della scuola primaria dell’ Istituto Comprensivo “Lucio Voluseno” di Sestino, ha fatto onore al titolare dell’Istituto - un senatore romano attivo a Sestino nel periodo di Augusto – andando a proporre, al foltissimo pubblico del teatro “Pilade Cavallini”, una rappresentazione sulla storia romana di Sestino.

“Abbiamo lavorato per molti mesi – illustra la responsabile del progetto, l’insegnante Maria Loredana - partendo dalla folta documentazione del nostro museo archeologico e studiando le molte pubblicazioni che hanno approfondito questa lontana ma illustre storia del nostro paese. Così abbiamo costruito in cinque “capitoli” il riassunto di questo tema, peraltro vastissimo”.

In effetti la lettura è stata a tutto tondo: dai personaggi noti nella letteratura, a quelli ricordati nelle iscrizioni sui cippi; dalle vestali ai lavoratori del bosco, alle lavandaie e ai “lapicidi”, ossia gli scalpellini che hanno lavorato i massi di travertino, trasformandoli in “basi” per statue dedicate a personaggi, divinità e cittadini del “municipium”.

Le musiche, dirette dall’insegnante Mirko Taschini, insieme alle coreografie di Roberto Giuseppina, hanno costituito un brillante “racconto” attraverso ritmi moderni, come l’ “Anno che verrà”, “Il ragazzo della via Gluck”, “Occidentali ‘s Karma”, “Che sarà”…

I costumi, realizzati su modelli storici o tratti dalle statue del museo o utilizzando materiale del nutrito “armadio scolastico”, hanno contribuito a rendere realistico questo “racconto” della Sestino antica.

Antica ma non dimenticata: “Abbiamo un bel patrimonio e la scuola non può estraniarsi da esso”, conclude Maria Loredana; e faceva un certo effetto subito comprensibile ascoltare pagine di vita antica con ritmi musicali moderni e studiati testi didattici:

” Che sarà che sarà che sarà/ che sarà del mio paese chi lo sa…/ Noi amiam la nostra storia/ e chi crede lotterà/ per fare grande ‘sta città/.