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Cenci e frittelle, business milionario a Carnevale

Due famiglie toscane su tre non faranno mancare a tavola i dolci della tradizione, per un giro d'affari da 11 milioni di euro. Occhio però alla dieta

Se i rincari delle materie prime spingono al fai da te tra forni e fornelli, sta di fatto che in Toscana oltre due famiglie su tre (68%) non ci pensano proprio a far mancare a tavola i dolci della tradizione del Carnevale.

Ed è subito business milionario, un giro d'affari per cenci, schiacciate alla fiorentina, frittelle & Co. che Coldiretti Toscana stima in 11 milioni di euro.

Il dato arriva da un sondaggio condotto online in vista del martedì grasso e che contempera la spesa per comprare in forno o pasticceria le golosità carnevalesche (lo farà il 33% dei toscani) e quella per realizzare in proprio le prelibatezze (si cimenterà il 35%).

La spesa in circolazione è cospicua, ma del resto la Toscana è o non è fra le regioni italiane più generose anche quando ci sono da mettere in tavola i dolci del Carnevale? Sì che lo è, con schiacciata alla fiorentina e frati, Berlingozzo e frittelle di riso, cenci o frappe e chiacchiere di monaca, Donzelle o Crogetti e castagnole fino ai quaresimali e alla Spongata lunigianese. 

Occhio però alla dieta: le calorie per una fetta di schiacciata alla fiorentina non farcita sono più o meno 340, mentre una ciambella fritta come i frati di Carnevale si sta sulle 380. Roba da vanificare gli sforzi per buttar giù i rotolini di Natale e Capodanno. Ma in fondo il Carnevale viene una volta sola.