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Macroregioni, intesa fra Umbria, Marche e Toscana

Tutte e tre le regioni sono pronte infatti a siglare l’intesa già licenziata dalle rispettive giunte che prevede un rafforzamento della cooperazione

Le tre Regioni collaboreranno e si coordineranno su sanità, tutela del paesaggio e contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche sulla promozione di un’agricoltura non estensiva e di qualità, sullo sviluppo economico, formazione e lavoro, sulla realizzazione delle infrastrutture che possono rendere competitivo un territorio, su cultura e turismo, sulla gestione dei fondi europei e la partecipazione naturalmente a progetti comunitari condivisi.

“Avere la ‘taglia’ giusta è importante in un mondo globalizzato – si sofferma più volte il presidente Rossi –, aiuta a risolvere meglio alcuni problemi. E’ importante anche quando vai a trattare con l’Europa”. Non è la macroregione: non ancora almeno e non da un punto di vista istituzionale. “Nessuno vuole bruciare le tappe – rassicura il presidente toscano -. La nostra visione alterna volutamente uno sguardo lungo a ricadute più concrete e volte al breve periodo. Partiamo da qui, con questa sinergia rafforzata, individuando precisi ambiti di collaborazione”. 

Il passaggio rimane però importante e significativo soprattutto per territorio di confine come la Valtiberina.

Ora dall’annuncio si passa ai fatti, con questo primo accordo che istituisce un coordinamento politico e gruppi di lavoro tecnici che costituiscono l’embrione di quella regione in senso lato, nei numeri più europea di quanto siano oggi la maggior parte delle regioni italiane, capace di affrontare meglio i problemi comuni, i nodi della mobilità e trasporti, guadagnare migliori economie di scala e contare anche di più in Europa: un’alleanza, una gestione ‘associata’ di politiche e servizi oggi e domani forse qualcosa in più. 

La firma vera e propria invece sarà probabilmente tra alcuni giorni a Bruxelles, quando, con l’occasione, sarà annunciata anche la ‘fusione’ dei tre uffici di rappresentanza.