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Sì alla macroregione dell'Italia centrale

I centri studio di Cgil, Cisl e Uil delle tre regioni stanno lavorando alla presentazione di un documento comune entro il 15 settembre

“Il progetto dell’”Italia di mezzo” può mettere assieme le persone, le intelligenze, i saperi, i sistemi di accoglienza, di inclusione, di coesione e tutela sociale, le risorse finanziarie dei programmi Europei di Marche, Toscana e Umbria.” Lo hanno detto stamani i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Toscana, rispettivamente Dalida Angelini, Riccardo Cerza e Francesca Cantini, presentando il percorso che i sindacati confederali delle tre regioni hanno intrapreso congiuntamente, in una conferenza stampa a Firenze svoltasi in contemporanea con analoghe iniziative a Perugia e Ancona.

La firma del protocollo d’intesa tra i tre Governatori a Bruxelles il 17 giugno scorso ha dato una concreta accelerazione al processo di integrazione; che sia avvenuta proprio nel cuore dell’Europa ha dato un valore non soltanto simbolico al gesto, ma soprattutto lo ha inserito nel giusto contesto, dandogli una valenza sopraregionale e sopranazionale.

Occorre però superare la pregnanza istituzionale e dare al processo anche un valore economico, sociale e civile.

Qui entra in gioco il ruolo di CGIL, CISL e UIL e, più in generale, del partenariato, che possono dare un respiro ideale al progetto: lavoro ed innovazione, sanità e welfare, tutela del paesaggio e agricoltura sostenibile, cultura e turismo possono essere volani di sviluppo se diventano patrimonio di valori condiviso.

CGIL, CISL e UIL di Toscana, Umbria, Marche intendono essere parte attiva nel processo che conduce alla realizzazione della riforma attraverso la realizzazione di una serie iniziative e svolgendo il ruolo di monitorare e valutare l’effettivo grado di convergenza e di armonizzazione delle politiche regionali nelle tre regioni.