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Attualità martedì 28 marzo 2017 ore 13:02

Il futuro del liceo artistico è la trasformazione

Binazzi CNA: "una concreta strategia di rilancio passa dalla specializzazione post-diploma"



ANGHIARI — Strano paese il nostro. Da una parte si codifica l’alternanza tra scuola e lavoro. Dall’altra si corre il rischio di veder morire un scuola che è e potrebbe confermarsi simbolo, locale e nazionale, di una vera e praticata alternanza. Sul Liceo Artistico di Anghiari da tempo si è attivata una rete di sostegno che vede insieme partner pubblici e privati e che non si arrende di fronte ai solo 11 iscritti alla prima classe; dato senz’altro preoccupante che ha spinto il Sindaco di Anghiari a scrivere al Ministero per chiedere una deroga e poter aprire comunque, il prossimo anno scolastico, la prima classe”.

La Presidente CNA Franca Binazzi ha sempre espresso forte attenzione alle vicende di questa scuola che, qualora privata della prima classe, vedrebbe a rischio il suo futuro. “Un istituto unico in Italia specializzato nel restauro del mobile antico, professionalità e competenze che il mondo ci invidia. Esprimo preoccupazione non guardando al passato, alla grande tradizione di questo istituto adesso liceo, alle grandi professionalità, soprattutto nel settore del legno e del restauro, che qui si sono affermate. Lo dico guardando al futuro: un paese come il nostro, che vive e dovrebbe vivere anche di arte e di professioni legate alla lavorazione del legno e all’artigianato artistico, può fare a meno di un liceo come quello di Anghiari?”.

“E per questo – continua la Presidente Binazzi - abbiamo ragionato di un progetto di Convitto e di contributi per sostenere il soggiorno di studenti ad Anghiari, di attività extra scolastiche per stranieri o per chi vuole accedere ad una nuova qualifica professionale per far vivere l’Istituto tutto l’anno, di azioni per sposare la tradizione con l’innovazione tecnologica, di interventi ad Anghiari di testimonial di chiara fama per amplificare l’attenzione sulla scuola, da Vittorio Sgarbi al servizio di Rai3 solo per citarne alcuni”.

Binazzi è consapevole delle difficoltà oggettive della scuola. “Ci sono regole da rispettare e standard da conseguire. Avere solo 11 iscritti deve indurre ad una riflessione non solo la scuola ma anche noi, l’intero settore produttivo e artigianale del territorio. Ma nel frattempo dobbiamo reagire ad un pericolo immediato e concreto. Per prima cosa dobbiamo sostenere in ogni modo la richiesta del Comune e della Scuola di Anghiari: l’anno scolastico 2017-18 deve registrare la presenza di una classe prima. Poi dobbiamo immaginare e progettare un strategia più ampia per il Liceo: la sua specializzazione, la professionalità dei docenti, gli sbocchi occupazionali ci devono indurre a sfruttare tutte le potenzialità mirando ad un bacino più ampio di quello provinciale. Penso ad una scuola ad alta specializzazione post – diploma, per rispondere alla domanda delle imprese e del mercato di elevate competenze tecniche, un ITS (formazione non universitaria) in grado di formare tecnici superiori nelle aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività. Un tale percorso presuppone la costituzione di una Fondazione partecipata da scuole, agenzie formative, imprese, università e centri di ricerca, enti locali. Una parte del tavolo è già composto. Occorre lavorare per allargarlo avendo chiaro l’obiettivo: non si tratta di adoperarsi per far sopravvivere il Liceo Artistico di Anghiari, ma di porre le basi di una strategia di sviluppo fino a farlo diventare almeno un’eccellenza interregionale”.


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