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Attualità martedì 04 agosto 2020 ore 13:19

​Ambulanti ai Comuni: senza fiere chiediamo danni

I commercianti scrivono a 20 sindaci Confesercenti: "Situazione intollerabile, se non ci ascoltano pronti ai risarcimenti per mancati guadagni"



AREZZO — E' un appello, anzi un grido di dolore. Sale da una categoria professionale fortemente penalizzata dagli effetti del Covid: i commercianti ambulanti. Se i negozianti confidano sui saldi che, seppure partiti col freno a mano qualche spiraglio di luce lo fanno intravedere, chi ha un banco e gira i mercati e le fiere del territorio non ha “paracadute” perchè sono molte le manifestazioni folkloristiche e dedicate allo shopping on the road che sono state annullate nei comuni delll'Aretino, secondo le disposizioni delle norme anti-Covid sul distanziamento sociale.

Il risultato è che gli ambulanti non lavorano. Così, Anva, il sindacato degli ambulanti di Confesercenti ha scritto e inviato un'altra sollecitazione ai sindaci dei comuni della provincia per chiedere “lo svolgimento delle fiere su area pubblica”

La prima “missiva” era partita a giugno, dopo la pubblicazione delle linee guida da parte della Regione, le stesse che avevano consentito di rivitalizzare i mercati settimanali. Oggi la seconda “missiva” all'indirizzo di venti Comuni tra cui Arezzo, Cortona e Montevarchi e Bibbiena e Pratovecchio-Stia. Il motivo è sempre lo stesso: sollecitare il via libera alle fiere previste nel periodo estivo ed in autunno. Un settore, quello fieristico, sostanzialmente ancora fermo nonostante le disposizioni siano le stesse dei mercati. Il dato oggettivo è che senza fiere i commercianti ambulanti non lavorano e il paradosso è che , invece, le norme consentono di tornare nelle piazze o lungo le strade dei centri abitati.

Abbiamo chiesto ai Comuni di far svolgere queste manifestazioni e di convocarci nei casi in cui ritengano che ci siano difficoltà da superare nell’organizzazione”, spiega Valeria Alvisi vicedirettore di Confesercenti che aggiunge: "Cosi come abbiamo collaborato per trovare soluzioni per far ripartire i mercati in tutta la provincia, siamo pronti a farlo per le fiere. Non si può annullare una fiera senza le adeguate motivazioni e senza consultarci”. 

Lo stop alle fiere è considerato dal sindacato degli ambulanti di Confesercenti una situazione non più tollerabile al punto che “se i comuni non ci ascoltano, siamo pronti a sostenere i nostri soci che riterranno di chiedere i danni per i mancati guadagni. Gli ambulanti che vivono con gli incassi delle fiere sono molti”, avverte Alvisi.

Un fatto è certo: “La preoccupazione di evitare il diffondersi dei contagi è molto presente nella categoria, che non vuole certo trovarsi a dover nuovamente chiudere le proprie attività, ma le linee guida per lavorare in sicurezza ci sono e vengono rispettate. Spetta ora ai Comuni non tirarsi indietro.” Il braccio di ferro, continua.

Lucia Bigozzi
© Riproduzione riservata


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