Attualità venerdì 01 gennaio 2021 ore 15:00
Flagello Covid, economia sull'orlo del baratro
Il bilancio del presidente e del segretario della Camera di Commercio. Slancio alla digitalizzazione, ma una terza ondata potrebbe essere letale
AREZZO — Il Covid continua a far paura all'economia. Lo sanno bene il Presidente della Camera di Commercio, Massimo Guasconi e il Segretario gerale Marco Randellini, che tracciano un quadro tanto realistico quanto preoccupante di ciò che sta accadendo e delle prospettive future.
"La situazione forse sarà misurabile, in maniera esaustiva, non prima della metà prossimo anno. Ma già siamo consapevoli delle grandi perdite di alcuni settori. Il Pil aretino, secondo l'indagine Prometeia, ha registrato un calo del 10%. Auspichiamo che il dato sia questo, anche se appare un'indicazione ottimistica". Queste le parole del Presidente, fotografando la congiuntura attuale del territorio.
A subire di più sono stati il turismo, come la ristorazione, i bar, il commercio e le nostre punte di diamante nella manifattura. Ossia l'oro e il comparto moda. Anche perché, come sottolinea sempre Guasconi: "le riaperture in sicurezza, dopo il lockdown hanno determinato grossi investimenti, ma il mercato non si è rimesso subito in moto. Non si è tenuto conto del grande sforzo fatto dagli imprenditori. E' necessario quindi riflettere su come è stata gestita questa partita.
Partendo dal presupposto che la salute è il bene primario e che richiede l'impegno di tutti, bisogna però anche essere consapevoli che genera perdite che devono essere rese sopportabili. Quindi, non bastano più provvedimenti emergenziali, ma va guardato al contenimento dei danni ed al rilancio. Dobbiamo metterci in testa di pensare ad una prospettiva a medio- lungo periodo. E' necessario traguardare il futuro".
La Camera di Commercio in questo anno, in cui la tecnologia è stata di supporto e risolutiva per molte nostre attività, ha sostenuto con forza la digitalizzazione delle imprese, come anche gli impegni richiesti per la sanificazione. "L'imprenditoria è cambiata radicalmente, c'è una nuova modalità di approcciarsi. E l'imprenditoria aretina è encomiabile per resilienza e tenacia" chiosa il Presidente..
Ad entrare nel dettaglio, nei numeri, è invece il Segretario Randellini: "dopo il lockdown non eravamo preparati. Il nostro è un sistema manifatturiero che principalmente esporta e se ciò viene impedito, la produzione si ferma, come anche l'occupazione si blocca. L'export del terzo trimestre vede una sostanziale tenuta del settore moda, mentre registra una flessione pesante in quello dell'oro. Ma per quest'ultimo serve una precisazione. Il metallo giallo, la materia prima, ha avuto un incremento del costo del 27%. Quindi, la performance del comparta, epurata al netto di questo, è scesa di oltre il 40%. Inoltre, i nostri mercati di riferimento sono gli Emirati Arabi, Hong Kong e gli Stati Uniti ed hanno registrato una crisi importante, con cali anche del 60%. Conseguenza di ciò non può essere che una debacle delle nostre esportazioni".
Ma il timore più grande è ancora legato alla diffusione del virus. "La terza ondata potrebbe ricapitarci. Anche se è un'evenienza che vogliamo scongiurare. Il contraccolpo sarebbe quasi mortale per nostro tessuto produttivo, soprattutto per piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, ristoratori, servizi alla persona, che già soffrono per le chiusure attuali".
La Camera di Commercio sta portando avanti da tempo intensi e proficui rapporti con il Polo Universitario e l'Università, oltre ad avere una azienda di formazione interna. "Ma i giovani in questo momento risentono duramente della problematica del precariato. Questo è il contraccolpo più immediato della crisi attuale.
Mentre, il lavoro dipendente risente del blocco licenziamenti, quindi fino a marzo non percepiremo effetti così evidenti della pandemia.
Certamente i grandi numeri delle ore di cassa integrazione che abbiamo visto quest'anno nel nostro territorio, non si erano mai conosciuti". E Randellini termina: "se non ripartono investimenti e produzione, anche l'occupazione ne risentirà terribilmente, soprattutto i giovani che sono in cerca di futuro. In questo momento manca la fiducia di riagganciare una ripresa, che si crea solo con un contesto favorevole, appunto, agli investimenti".
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