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Attualità lunedì 29 giugno 2020 ore 10:58

Soluzione Ponte Buriano, ma restano altri due nodi

La segnalazione di Confartigianato sulle infrastrutture in provincia di Arezzo



AREZZO — Infrastrutture in provincia di Arezzo: la Confartigianato si congratula con la Regione Toscana, la Provincia di Arezzo e il Comune di Arezzo che "facendo seguito alle nostre continue sollecitazioni, si sono adoperati congiuntamente per la soluzione che verrà data a Ponte Buriano", ma sottolinea l’urgenza anche di altri interventi. 

A fare il punto della situazione sono il Segretario Alessandra Papini e il presidente del comparto trasporto e logistica Marco Sensi. “Ringraziamo gli enti locali ed in particolare la Provincia – dice Papini – per la forte determinazione e perché ha trovato i soldi e la soluzione per l’annoso problema di Ponte Buriano. Era una questione sulla quale Confartigianato si era spesa molto perché il blocco, reiterato più volte, del transito sul ponte, isola di fatto una zona con alta densità di aziende e mette in grave crisi l’economia. Ora la soluzione del guado, che verrà realizzata in tempi brevi (in pratica verrà costruita una struttura più bassa vicino all’antico ponte) mette in sicurezza il traffico senza far correre rischi ad un monumento plurisecolare e garantisce sia il movimento dei cittadini e delle merci sia la tutela artistica e l’afflusso di turisti”.

Ma dopo le congratulazioni per la soluzione trovata al problema Ponte Buriano, Confartigianato richiama l’attenzione su altre due questioni di grande importanza per il transito veicolare, specialmente quello delle merci e dei mezzi pesanti, e di conseguenza per l’economia della provincia.

“Vogliamo fare presente - spiega Sensi - che per la ripresa dopo il Covid 19 le infrastrutture sono, se possibile, ancora più importanti. È una questione generale, ma è urgente risolvere in particolare due questioni. La prima riguarda la statale 3bis in Valtiberina, che è l’unica alternativa alla E45. Qualunque problema sulla strada di grande comunicazione, che ne dovesse comportare la chiusura, mette in ginocchio tutta la Valtiberina, da Pieve Santo Stefano a Sansepolcro fino a Città di Castello. È indispensabile mettere mano alla statale Tiberina 3 bis e farlo al più presto perché non si possono correre rischi. Questo era, tra l'altro, un impegno preso ai tempi della chiusura del viadotto Puleto, che è stato riaperto da diversi mesi, ma i lavori alla statale Tiberina 3 bis non si sono visti”.

L’altra questione urgente riguarda il passo dei Mandrioli.

“Il passo era stato chiuso – ricorda Sensi – perché c’era un problema di caduta massi, poi è stato riaperto ma solo ai mezzi inferiori a 260 quintali. Gli autocarri di maggiori dimensioni non possono passare e sono costretti ad un percorso alternativo molto più lungo che passa per Arezzo e si dirige poi o verso l’autostrada o verso la E45. Questo danneggia considerevolmente l’economia del Casentino. Pertanto chiediamo la soluzione anche di questo problema con interventi urgenti di messa in sicurezza e di sblocco della circolazione”.


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