Pd: “Delusione ma sul locale siamo soddisfatti"

Così Massimiliano Dindalini segretario provinciale del Partito Democratico di Arezzo, schierato apertamente con il Sì

VALTIBERINA — "Il giorno dopo la lunga notte è sempre un po’ dura specie se il risveglio lascia l’amaro in bocca - spiega Massimiliano Dindalini segretario provinciale del Partito Democratico di Arezzo - Non chiamerò mai populista il voto di ieri, quello che è stato esercitato nella giornata di domenica è democrazia pura, dove i cittadini messi di fronte ad una decisione hanno preso una scelta, che pur non condividendo accetto e rispetto. Un Paese con profonde cicatrici il nostro, che derivano da decenni di scelte politiche errate e che in 1000 giorni non potevano certo essere sanate; e così il coraggio si è trasformato in arroganza e la fretta di cambiare in opportunismo. E quando una classe politica non riesce a far percepire un miglioramento di condizioni di vita nei cittadini, quello che accade è che si finisce con il votare contro quello che in quel momento ne è il leader indiscusso, e lo si fa prendendosene tutti i rischi; il coraggio della disperazione come già detto da alcuni."

"Un anno particolare questo, che dimostra, che in Italia come nel mondo (vedi USA), vi sia la necessità della ricostruzione di una classe politica, quello che dobbiamo comprendere è che troppo spesso le priorità che noi pensiamo fondamentali non lo sono per i cittadini. Temi importanti come l'immigrazione, il lavoro, la sanità, le pensioni, devono essere i temi principali. Inutile piangersi addosso e versare lacrime adesso, il Pd vince quando si mostra unito quando ci mette la sua faccia. Riparto da qui, ripartiamo da noi, le sconfitte fanno parte di un processo più grande. Ringrazio di cuore tutti coloro che in questi mesi si sono spesi senza sosta, Gabriele Corei, Marco Tocchi, i segretari tutti, i vari comitati, i militanti, grazie. Il risultato di questa Provincia quarta in Italia è tutto vostro. Una piccola goccia nel mare che non può altro che significare speranza e la speranza del futuro parte da Voi" conclude Dindalini.

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