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Cronaca giovedì 09 febbraio 2017 ore 19:30

Cantone vuole commissariare Sei Toscana

L'Autorità anticorruzione ha chiesto al prefetto di adottare la gestione straordinaria dell'azienda dei rifiuti travolta dall'inchiesta sulla maxigara



AREZZO — A seguito dell'inchiesta per corruzione e turbativa d'asta aperta dalla procura di Firenze sulla gara da 3 miliardi e mezzo di euro bandita dall'Ato rifiuti sud e vinta da Sei Toscana (vedi qui sotto gli articoli collegati), l'Anac ha chiesto al prefetto di adottare le misure per la gestione straordinaria e temporanea della società, in pratica il commissariamento. Ora spetta al prefetto decidere se e quando adottare il provvedimento.

"Qualunque sarà la risoluzione adottata dall’Autorità - si legge in una nota di Sei Toscana - siamo in grado di garantire la continuità e la qualità dei servizi, potendo contare su una struttura operativa che ha dimostrato competenza e professionalità anche in una fase così complessa".

"Il modello realizzato nella Toscana meridionale rappresenta un riferimento per gli altri territori che si apprestano alla riorganizzazione del servizio di gestione ambientale - si legge ancora nella nota - E’ proprio per questo che Sei Toscana è pronta ad attendere con serenità la conclusione del procedimento e resta di primario interesse della società che venga fatta completa chiarezza sull’affidamento di un servizio pubblico così delicato. Una chiarezza dovuta ai Comuni, ai cittadini, ai dipendenti e alla società stessa che è e rimane sempre impegnata a garantire il miglior servizio possibile".

"Sei Toscana, riservandosi di valutare l’eventuale provvedimento, conferma fin da ora completa collaborazione da parte dell’intera struttura e dei propri organi, assicurando la massima trasparenza ed impegno" conclude la nota.

Sei Toscana è il raggruppamento temporaneo di imprese che, nel 2013, vinse la gara per la raccolta e lo smaltimento della spazzatura nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto. Un superappalto da tre miliardi e mezzo di euro che, secondo la procura di Firenze, sarebbe stato 'truccato' per far vincere Sei Toscana e generare un giro di corruzione da almeno 380mila euro. L'inchiesta, nel novembre scorso, ha portato ai domiciliari l'allora direttore generale dell'Ato rifiuti sud e ad altri provvedimenti nei confronti di due imprenditori e un avvocato.


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