Cronaca giovedì 07 luglio 2016 ore 09:30
La popò di mucca non è un rifiuto

Lo ha stabilito con una sentenza il giudice monocratico di Arezzo Lucia Faltoni assolvendo una imprenditrice agricola
BADIA TEDALDA — Un'imprenditrice agricola si è infatti trovata in tribunale per difendersi dall'accusa di "deposito incontrollato di rifiuti". Il concime utilizzato nei suoi campi infatti oltre ad emanare un cattivo odore invadeva la strada comunale.
L'imprenditrice è stata assolta perchè la popò di mucca utilizzata appunto come concime non è stata considerata dal giudice come un rifiuto bensì come parte del ciclo industriale che può essere riutilizzata a fini produttivi.
La storia si è quindi conclusa bene per l'imprenditrice ed è destinata a far sorridere tanti agricoltori e non solo.
La popò di mucca non può essere equiparata ad un comune rifiuto: fa parte del ciclo aziendale, viene riutilizzata a fini produttivi. Pertanto non è reato se lo sterco di bovini misto a paglia (concime) invade una strada comunale. Non si tratta di "deposito incontrollato di rifiuti" punito dal codice penale. Astabilirlo con una sentenza è stato il giudice monocratico di Arezzo, Lucia Faltoni, che lunedì 4 luglio ha mandato assolta una imprenditrice di Badia Tedalda. Accolta la linea difensiva dell'avvocato Enrico Maccari.
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