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domenica 08 dicembre 2024

PROGETTARE IL BENESSERE — il Blog di Erica Fiumalbi

Erica Fiumalbi

Erica Fiumalbi è un architetto di interni con studio a Pontedera. Laureata in Architettura presso l’Università di Firenze, si è specializzata in Progettazione Bioclimatica e Biophilic Design, concentrandosi sul comfort indoor e il benessere per gli spazi di vita e di lavoro. Ha lavorato sia in Italia che all'estero, sviluppando una passione per la composizione dello spazio e lo studio del colore. Non ama incasellarsi in uno stile architettonico canonico puro, ma piuttosto trovare il punto di incontro tra i gusti di chi abiterà lo spazio e un tocco personale.

L’Isola che Non Isola

di Erica Fiumalbi - lunedì 07 ottobre 2024 ore 08:00

Nel mondo del design d’interni, l’isola in cucina è diventata un vero e proprio trend. Ma perché questo elemento è così ricercato e quale impatto ha sugli spazi e sulle relazioni sociali? Scopriamolo insieme!


IMMAGINE COPERTINA (tratta da Pinterest)

H2: L’Isola come Spazio di Connessione

L’isola in cucina non è solo una moda, ma un simbolo di come siano cambiate le nostre abitudini di vivere la casa. Questo elemento, che troneggia spesso al centro degli open space moderni, non rappresenta solo una scelta estetica o funzionale. È molto di più: è una risposta al bisogno di connessione, non solo tra gli elementi architettonici, ma tra le persone che abitano questi spazi.

Negli anni passati, la cucina era spesso separata dal soggiorno, chiusa in stanze dove chi cucinava restava fisicamente isolato dal resto della famiglia o dagli ospiti. L’arrivo dell’isola, insieme all’open space, ha cambiato completamente la dinamica: il cuoco non è più nascosto dietro una porta, ma diventa il fulcro dell’interazione sociale. Mentre si preparano i piatti, amici e familiari possono raccogliersi attorno all’isola, chiacchierando, condividendo momenti di convivialità, rendendo la cucina un ambiente aperto e inclusivo.

L’isola offre uno spazio di lavoro comodo e multifunzionale, ma soprattutto crea un punto di incontro. Si lavora, si cucina, si chiacchiera, tutto in un unico luogo. Questa disposizione permette a chi cucina di partecipare attivamente alla vita sociale che si sviluppa nella zona giorno, trasformando l’atto del cucinare in un momento di condivisione, piuttosto che in un’attività isolata.

L’isola diventa dunque un elemento che favorisce l’inclusione e l’interazione, abbattendo quella barriera invisibile che un tempo separava cucina e soggiorno.

L'Isola in cucina: Funzionalità e Stile

Da un punto di vista pratico, però, prima di lasciarsi conquistare dall’idea di avere un’isola in cucina, è importante valutare lo spazio e la funzionalità. Un’isola funziona al meglio in ambienti aperti e spaziosi, dove non solo diventa il punto focale della stanza, ma consente anche una buona circolazione intorno a essa. La posizione centrale dell’isola richiede infatti ampio spazio di passaggio su tutti i lati, soprattutto se è destinata a funzioni come il piano cottura o il lavello.

L'isola può essere progettata con molteplici funzioni: c’è chi la utilizza solo come piano di lavoro aggiuntivo, con o senza piano snack, chi vi inserisce un piano cottura o un lavandino, trasformandola così nel centro operativo della cucina. Le sue dimensioni possono variare, ma l'importante è garantire che resti proporzionata all'ambiente e che lasci abbastanza spazio per muoversi agevolmente.

Quando è meglio evitarla? In cucine di piccole dimensioni o ambienti stretti, l’isola potrebbe rendere difficoltosa la circolazione, diventando un elemento di disturbo poco funzionale. In questi casi, soluzioni alternative, come piani di lavoro mobili o estensibili, possono offrire flessibilità senza compromettere la funzionalità dello spazio.

Anche lo stile è fondamentale: l’isola non deve essere solo pratica, ma deve integrarsi perfettamente con il resto dell’arredo. Materiali, colori e forme devono dialogare con gli altri elementi della cucina e del soggiorno, creando un ambiente armonioso e coerente.

Alternative all’Isola

Non sempre c'è abbastanza spazio per inserire un’isola in cucina, ma ciò non significa dover rinunciare a un punto d’incontro centrale. Esistono diverse alternative che permettono di ottenere un effetto simile, soprattutto in ambienti più contenuti o con layout meno aperti.
Non sempre c'è abbastanza spazio per inserire un’isola in cucina, ma ciò non significa dover rinunciare a un punto d’incontro centrale. Esistono diverse alternative che permettono di ottenere un effetto simile, soprattutto in ambienti più contenuti o con layout meno aperti.

Eccone alcune:

  • Penisola. Simile all’isola, ma collegata a una parete o a un angolo della cucina, la penisola richiede meno spazio e offre comunque un piano di lavoro aggiuntivo. Inoltre, può facilmente diventare uno spazio conviviale dove mangiare uno snack veloce o condividere un momento di socialità. Offre uno spazio aggiuntivo senza occupare tanto spazio quanto un’isola, perfetta per ambienti più stretti.
  • Piani di lavoro estensibili: Ideali per chi ha spazi ridotti, permettono di ottenere una superficie aggiuntiva solo quando necessario. Questi piani possono essere aperti solo quando necessario, offrendo una superficie extra senza occupare spazio in modo permanente
  • Tavolo multifunzionale: Un tavolo che può essere allungato o ripiegato secondo le necessità è una soluzione versatile per chi ha poco spazio ma desidera comunque un punto di aggregazione.

Se stai pensando di inserire un’isola nella tua cucina, valutane con attenzione gli spazi e le funzioni. Se realizzata con cura, l’isola non sarà solo un elemento funzionale, ma anche un ponte tra chi cucina e chi vive la casa, rendendo ogni momento passato insieme più ricco e coinvolgente.

Erica Fiumalbi

Articoli dal Blog “Progettare il benessere” di Erica Fiumalbi