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Cronaca martedì 21 giugno 2016 ore 08:50

Discarica abusiva sulle sponde del Tevere

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato che hanno condotto l'ispezione hanno trovato di tutto. Rifiuti speciali pericolosi e non



SANSEPOLCRO — Sono gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, su disposizione della procura di Arezzo, ad aver eseguito dei controlli su alcune aree limitrofe alle sponde del Tevere nei pressi di Sansepolcro.

I controlli, secondo quanto riportato dagli agenti della Forestale, sono stati eseguiti all’interno di alcune vecchie cave dismesse. Qui erano stati occultati rifiuti di ogni genere. Sulla questione sono chiamati a fare chiarezza anche i tecnici dell’Arpat e i vigili del fuoco di Arezzo che avranno il compito di analizzare il terreno e i materiali recuperati.

Per lo più i rifiuti sotterrati nell’area battuta dalla Forestale sono di origine industriale e contano: gomme, fusti d’olio e polveri grigiastre. I controlli sono stati eseguiti nella mattinata di oggi in località Campezzone, nei pressi di Santafiora.

Si tratta del secondo episodio portato alla luce dai Forestali che, soltanto qualche settimana fa, erano stati protagonisti di un’attività analoga a Ca’ di Nardo, a ridosso del torrente Afra. L’attività ha visto l’impiego del gruppo ambiente della procura di Arezzo insieme al Nipas e al Comando Stazione biturgense del Corpo Forestale dello Stato con il coordinamento dell’ispettore Gabriele Serafini.

I vigili del fuoco, nei prossimi giorni, faranno delle ispezioni con il reparto subacqueo in alcune cave allagate per verificare la presenza o meno di altro materiale.

“Le operazioni – fanno sapere dalla Forestale – sono iniziate alle prime ore del mattino attraverso l’impiego di alcuni escavatori che hanno eseguito oltre 20 sondaggi a vari metri di profondità dai quali è emerso un vero e proprio letto di migliaia di metri cubi di rifiuti speciali sia pericolosi che non pericolosi provenienti da attività industriali e parte dei quali direttamente a contatto con alcuni specchi d’acqua originatesi dalle precedenti attività estrattive. Data la gravità della situazione è stato richiesto anche l’ausilio dei Vigili del Fuoco e del Dipartimento Arpat di Arezzo quest’ultimo ha provveduto ad effettuare i campionamenti necessari per stabilire la natura e le caratteristiche di alcune tipologie di rifiuti di consistenza fangosa e polverulenta. Le indagini stanno proseguendo non solo per risalire agli autori di questo scempio ambientale ma anche per attivare il più rapidamente possibile me operazioni di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi. questa è già la seconda discarica tombata che viene scoperta dalla forestale in valtiberina nel giro di poche settimane e, a quanto pare, non finirà qua”.


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