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Cultura sabato 15 maggio 2021 ore 13:02

Il Borgo omaggia la grande Frida Kahlo

Al via da domani la mostra fotografica nel museo Civico di Sansepolcro. Scatti inediti e personali visibili fino al 13 ottobre



SANSEPOLCRO — Frida Kahlo. Una vita per immagini è il titolo della mostra, promossa dal Comune di Sansepolcro e organizzata da Civita Mostre e Musei e Diffusione Italia International Group, che sarà aperta al pubblico nel Museo Civico di Sansepolcro dal 16 maggio fino al 13 ottobre 2021.

“Questa mostra ci restituisce non soltanto il ritratto di una grande artista, ma anche quello di una donna straordinaria. Frida è riuscita ad esercitare in maniera piena e orgogliosa la propria personalità, respingendo costantemente il conformismo e trasformando la sofferenza in bellezza. Un autentico esempio di coraggio, la cui straordinaria attualità ci permetterà non soltanto di richiamare molti visitatori a Sansepolcro, ma anche di sviluppare iniziative e attività che potranno produrre importanti stimoli sul piano didattico e culturale. Con la sua personalità complessa, capace talvolta di unire opposti, Frida Kahlo ha rivoluzionato l’arte e il modo di guardare la realtà; sarà bello, dunque, ospitare questa mostra a pochi metri dalle opere di colui (Piero della Francesca) che quasi cinque secoli prima aveva elaborato un modo tutto nuovo di vedere e rappresentare il mondo”, dichiara Gabriele Marconcini, Assessore alla Cultura Comune di Sansepolcro.

“La mostra fotografica su Frida Kahlo intende rendere omaggio ad una artista, molto amata in tutto il mondo, che incarna uno di quei casi in cui arte e biografia si intersecano inscindibilmente, rendendo unico un personaggio. Dire che Kahlo sia stata un simbolo del suo tempo, la prima metà del Novecento, e del suo paese, il Messico, in un periodo di ferventi lotte sociali, è certo ma anche riduttivo, in quanto Frida è ormai una figura emblematica, un’icona della contemporaneità, che riassume nella sua arte la manifestazione di una straordinaria volontà femminile, fuori da ogni coordinata spazio-temporale; in essa, genio artistico e sofferenza dilaniante, leggerezza e strazio vitale, un nastro avvolto intorno ad una bomba, come ebbe a dire Breton, rappresentano facce speculari di un’esistenza fuori dal comune. Il progetto espositivo dedicato a Frida Kahlo va a concludere idealmente una trilogia di mostre, iniziata con Mc Curry proseguita con Banksy, il cui trait d’union è il fascino che questi artisti, pur così diversi, hanno sui giovani. E’ proprio a loro che speriamo arrivi in particolare il richiamo del Museo di Piero della Francesca”, afferma Maria Cristina Giambagli, Direttore Museo Civico e Responsabile Settore Cultura.

Attraverso un centinaio di scatti, per la maggior parte originali, la mostra ricostruisce le vicende della vita controcorrente della grande artista messicana, alla ricerca delle motivazioni che l’hanno trasformata in un’icona femminile e pop a livello internazionale. In effetti le foto di Frida sono state realizzate dal padre Guillermo durante l’infanzia e la giovinezza della figlia e poi da alcuni dei più̀ grandi fotografi della sua epoca: Leo Matiz, Imogen Cunninghan, Edward Weston, Lucienne Bloch, Bernard Silbertein, Manuel e Lola Alvarez Bravo, Nickolas Muray e altri ancora. In questo straordinario “album fotografico” si rincorrono le vicende spesso dolorose ma sempre appassionate di una vita, oltre agli amori, alle amicizie e alle avventure di Frida.

In mostra è esposto anche un gruppo di piccole fotografie molto intime di Frida, scattate in formato polaroid dal gallerista Julien Levy e anche alcuni documenti come il catalogo originale della mostra di Frida, organizzata da André Breton a Parigi, il primo “manifesto della pittura rivoluzionaria” firmato da Breton e Rivera, una documentazione fotografica della sua famosa Casa Azul e un grande dipinto realizzato dal pittore cinese Xu De Qi che riproduce Las Dos Frida. La mostra si chiude con un video che raccoglie le poche immagini filmate della grande artista messicana.

Il catalogo, curato da Vincenzo Sanfo è edito da Papiro Art. I servizi di accoglienza nel museo e in mostra sono gestiti da Opera Laboratori Fiorentini.


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