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Cronaca giovedì 01 settembre 2022 ore 16:15

Ladri nella ditta fuggono con tre camion e gasolio

Colpo da mezzo milione di euro risolto dai carabinieri in appena 12 ore. I mezzi ritrovati in Puglia grazie anche alla geolocalizzazione



PIEVE SANTO STEFANO — Ieri notte, a Pieve Santo Stefano, dallo stabilimento di movimento terra della ditta Con.Cave. Srl erano stati rubati tre grandi camion di cui uno aveva anche incorporata una gru. Portati via anche diversi litri di gasolio per autotrazione. Insomma, un grosso danno che ammontava a mezzo milione di euro. Di quelli che di questi tempi possono mettere in ginocchio le già precarie economie delle piccole realtà economiche locali.

Ma i carabinieri di Sansepolcro hanno ritrovato la refurtiva.
A portare a segno il colpo era stata sicuramente "gente del mestiere”, che non solo sapeva come insinuarsi nello stabilimento, ma anche come riuscire a spostare i tre pesanti veicoli per lunghi tragitti, nonostante fossero dotati di sistemi antifurto. È poi ipotizzabile, spiegano dall'Arma, che sapessero anche come riciclarli. Insomma, un colpo ben studiato.

I carabinieri, nell’arco di 12 ore di incessanti ricerche, sono riusciti ad individuare i mezzi rubati, portati fino in Puglia, nel territorio del Comune di Trinitapoli, in provincia di Barletta-Andria-Trani, vicino ad un’ampia zona portuale, per cui una delle ipotesi investigative che non è possibile escludere è che i camion, nel buio della scorsa notte, siano stati condotti fin là con l’intento di imbarcarli per l’est-Europa.

Ad aiutare i militari nell’impresa questa volta sono stati i satelliti, oltre alle ormai preziosissime telecamere. Infatti, a bordo di uno dei veicoli rubati era stata montata un’apparecchiatura per la geolocalizzazione con tecnologia gps, che però nel corso dell’intera giornata non aveva dato alcun segnale. Probabilmente gli autori del furto avevano attivato un disturbatore di segnali, cioè un congegno elettronico che emette un segnale opposto a quello dei dispositivi di localizzazione. Insomma, un’apparecchiatura dai costi non proprio irrisori, a riprova del fatto che si trattava di professionisti.

Le indagini, però, non si sono fermate. Per l’intera giornata i carabinieri di Sansepolcro, coordinati dal capitano Carmine Feola, hanno passato al setaccio tutte le telecamere iniziando da quelle posizionate sulla E-45 in direzione sud, ma non è emerso nulla. Quindi si sono concentrati su un’altra possibile via di fuga, cioè l’autostrada Adriatica A14.

Nelle ore successive al furto, in quel tratto di strada, erano passati diversi veicoli pesanti che effettivamente potevano corrispondere a quelli cercati: la scarsa risoluzione delle immagini non aiutava, ma i carabinieri hanno seguito ugualmente l’unica traccia che avevano giungendo proprio nei pressi di Andria; hanno quindi contattato i colleghi pugliesi, che si sono immediatamente messi anche loro alla ricerca dei camion in quel territorio.
Ma anche la fortuna ha voluto fare la sua parte. Per qualche istante un lieve segnale del sistema gps è arrivato all’operatore della Centrale, quel tanto che bastava per avere una zona di ricerca meno ampia: così, rastrellando a fondo tutto il territorio, i tre veicoli sono stati trovati tutti in un campo agricolo abbandonato, nelle campagne incolte e ben nascosti dietro un grosso capannone industriale che confinava con quel terreno, a soli 10 minuti dal porto più vicino.

I proprietari sono già stati avvisati. Tirato un sospiro di sollievo, dopo le incombenze di rito, potranno tornare in possesso dei loro preziosi strumenti di lavoro nell’arco di qualche ora.
Ancora una volta la tecnologia si è rivelata una valida alleata degli investigatori.


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