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venerdì 04 ottobre 2024

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

​La mal-destra, la mal-sinistra e il mal-tecnico

di Adolfo Santoro - sabato 14 settembre 2024 ore 08:00

C’è stato lo scontro televisivo, tutto interno al capitalismo, tra la mal-destra di Trump, che rimpinzava i suoi elettori di fake-news e di luoghi comuni e la mal-sinistra della Harris, che rincorreva i centristi.

Lo stesso scontro avviene in ogni parte del mondo, compresa l’Italia, dove, però, l’aspetto comico è prevalente. Solo in Italia la mal-destra può camuffare il record di sotto-occupati col record degli occupati, solo in Italia due arrampicatori sociali (Boccia e Sangiuliano), scarsamente acculturati, possono simboleggiare in modo così pregnante la cultura del Bel Paese e possono mettere in difficoltà la sorella e il cognato del Presidente (i più malevoli si chiedono: ma sarà l’intrusione della Boccia, come aspirante ad entrare come membro nel matriarcato governativo e ad aver determinato la separazione della coppia Lollo?), solo in Italia la mal-sinistra può rincorrere un altro arrampicatore sociale (Renzi), mentre a parole dichiara pace e nei fatti continua a sostenere le guerre ad oltranza, solo in Italia un decotto guitto (Grillo), senza aver fatto una seria autocritica personale e politica, può cercare di restaurare un populismo di maniera.

E solo in Italia e in Europa può essere restaurato un tecnico (Draghi), che, dopo l’esordio di Volete i condizionatori o la pace?, ha cercato un’arrampicata alla Presidenza della Repubblica spacciandosi come un innocuo nonno. Ebbene questo emerito mal-tecnico è stato invitato dall’ineffabile Presidente della Commissione Europea a rendere pubblico il frutto degli studi di mesi di riflessioni del responsabile della relazione sul futuro della competitività europea Draghi.

Le riflessioni di Draghi hanno però fatto seguito a quelle di un altro contributo italiano all’Europa da parte del decotto Enrico Letta, responsabile della relazione di alto livello sul futuro del Mercato unico. Degli spettri si aggirano per l’Europa, insomma!

Letta, al fine di rilanciare la competitività europea, individua i tre pilastri del futuro del Mercato unico: energia, difesa, telecomunicazioni e settore finanziario. Come a dire: eravamo in una comoda posizione nell’utilizzare il gas russo, ma siamo i vassalli degli USA e siamo stati quindi obbligati a partecipare ad una guerra non nostra rinunciando al possibile ruolo di pacieri ed esportatori della democrazia; l’unica cosa che ci resta da fare, allora, è disciplinare le centinaia di operatori delle telecomunicazioni esistenti in Europa contro i tre degli USA. Tutte le chiacchiere sono poi esitate nell’Agenda strategica 2024-2029. Vediamo che cosa dice questa Agenda, che esordisce con “Il nostro destino è nelle nostre mani. Abbiamo il talento, il coraggio e la visione per plasmare con successo il nostro futuro. La presente agenda strategica costituisce il nostro impegno comune a servire in modo inequivocabile i nostri cittadini e a realizzare il nostro obiettivo fondante di pace e prosperità”. Tutte chiacchiere elettorali!

Più in dettaglio i tre pilastri, che dovrebbero rendere l’Europa più sovrana e meglio attrezzata, recitano così:

1) un’Europa libera e democratica, che però è contraddetta a) dall’operato del Presidente della Repubblica francese, Macron, in merito alla nomina del Presidente del Consiglio al vincitore delle elezioni, b) dalla mancanza di tutela della magistratura e della libertà dei media in Italia, c) dall’incapacità di sostenere l’ONU nei suoi tentativi di promuovere la pace, la giustizia e la stabilità a livello mondiale, d) dall’incapacità di disciplinare la scheggia impazzita Orban;

2) un’Europa forte e sicura, che però è contraddetta dall’atteggiamento belligerante, dall’aumento delle spese militari, dall’atteggiamento riduttivo verso le crisi ecologiche, le catastrofi naturali e i fenomeni migratori e dal non tener adeguatamente conto delle indicazioni, più complesse, che provengono dall’ONU:

3) un’Europa prospera e competitiva, in cui le priorità sarebbero a) un mercato unico, in particolare per quanto riguarda l’energia, la finanza e le telecomunicazioni, b) investimenti collettivi tra pubblico e privato, c) una politica commerciale, d) la messa in sicurezza delle catene di approvvigionamento strategiche, e) il miglioramento della capacità nelle tecnologie chiave future (intelligenza artificiale, tecnologie a zero emissioni nette, semiconduttori), f) la transizione verde e digitale, g) un settore agricolo sostenibile e resiliente, g) un ambiente favorevole alle imprese, h) il rafforzamento della cooperazione sanitaria, i) investimenti in competenze, formazione ed istruzione.

Tutta aria fritta, condita dalla peggior politica europea. Ma quest’aria fritta ingabbia per cinque anni la stessa Europa, che diventa così ancora meno democratica, pacifista e prospera.

La stessa area fritta è rifritta dal rapporto-Draghi che si accorge che a) i competitor (USA e Cina) crescono più dell’Europa, b) occorre un’indipendenza energetica (perché non si possono pagare a caro prezzo le conseguenze delle voglie di guerra di USA e NATO), c) è necessario ribadire il solito impegno ecologico (contraddetto dalle politiche anti-ecologiche di tutti i Paesi dell’UE e dal fatto che l’Italia ci vede lontano: vuole il nucleare Smr (Small modular reactor) offshore, una tecnologia che non c’è ancora, anche se c’è già l’idea di farla galleggiare per evitare l’opposizione di chi non vuole il nucleare sotto casa … di questo passo si farà il nucleare nello spazio interstellare!), d) è necessaria l’armonia sociale (che si otterrebbe attraverso la flessibilità del lavoro!), e) la riforma del mercato del lavoro sotto lo spauracchio dell’intelligenza artificiale.

I morti per la Resistenza al nazi-fascismo, insomma, possono tranquillamente rivoltarsi nelle tombe: sono morti per un mondo di pace, più libero e più giusto … e ci ritroviamo questi qua, che non hanno ancora compreso ciò che intendeva Thomas Kuhn per cambio di paradigma. E il cambio di paradigma consegue al fatto che tutti i politici mal-destri, mal-sinistri e mal-tecnici vadano davvero a fare i nonni. Per volere la pace devi essere pace, per volere una società più libera e più giusta devi essere giustizia e libertà, per volere un mondo ecologico devi essere ecologia! Il cambio di paradigma è accorgersi che lo stile di vita occidentale, esteso al globo, porta agli egoismi avidi, al buonismo stupido e alla riconferma di un’economia basata sulla competizione insostenibile e non sulla cooperazione di tutti i Paesi del mondo. Non è così, von der Leyen, Letta e Draghi?

Adolfo Santoro

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