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domenica 08 dicembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​I legami che fanno bene al cuore

di Federica Giusti - venerdì 23 settembre 2022 ore 08:00

Legarsi, voce del verbo legare che vede, tra le sue definizioni, quella di connettere emotivamente, di unire, di mettere in relazione.

Legarsi può significare avere la possibilità di abbandonarsi all’altro, senza avere il timore di perdersi e di cadere. Come accade in una relazione sana, non invischiante né tossica. Una relazione che può essere quella con un genitore, con un fratello o una sorella, con un amico o con il partner.

E si capisce che si può davvero essere liberi di aprirsi all’altro proprio quando il legame c’è ed è solido. Vi faccio un esempio. Qualche settimana fa sono stata a Bologna da un’amica con un’altra amica. Conosco una da quando avevo 6 anni e l’altra da quando ne avevo 15. Abbiamo condiviso tantissime esperienze, infiniti momenti. Abbiamo riso insieme fino alle lacrime e abbiamo pianto strette l’una all’altra quando il dolore sembrava implacabile. Adesso non capita spesso di trascorrere del tempo assieme, ognuna ha la sua vita e la sua famiglia, il lavoro, le abitudini e gli orari inconciliabili, ma quando ci vediamo riusciamo a fermare il tempo e lo spazio. Torniamo quelle tre adolescenti sgangherate che eravamo più di vent’anni fa, e stiamo bene. Sento, sentiamo proprio la possibilità di essere semplicemente chi siamo, consapevoli del legame che ci unisce ma non intrappola.

Altro esempio. Lo scorso weekend io e Luca abbiamo organizzato un pigiama party a casa nostra con i tre nipoti di 11, quasi 9 e quasi 7 anni. E ci siamo divertiti da matti a mangiare schifezze e guardare film sul divano, invasi dai cani che erano ancora più entusiasti dei bimbi! E il giorno dopo, abbiamo improvvisato un pranzo in giardino con i genitori che erano venuti a riprenderli. Un fine settimana all’insegna della “zietudine” come la chiamo io. Caos, confusione e coccole! Altre forme di legami ma sempre solidi, anzi, sicuri.

Sì perché ci sono vari motivi per cui da adulti possiamo riuscire ad avere delle relazioni sane e funzionali con amici, famiglia e partner e uno di questi è l’aver avuto uno stile di attaccamento sicuro nei confronti dei nostri genitori o, comunque, della figura che si è occupata di noi (detta caregiver). Tale stile di attaccamento permette, infatti, da adulti, di essere in grado di esprimere le proprie emozioni liberamente e di riconoscere i nostri bisogni affettivi, relazionandoci, appunto, in maniera funzionale e consapevole.

Chi ha sperimentato un modello di attaccamento insicuro evitante, potrà essere un adulto che sa contare su se stesso e sulle proprie capacità, ma vedrà l’latro in maniera negativa; non ricercherà il conflitto ma eviterà proprio la relazione, non riconoscendo il proprio stato emotivo.

La persona che ha vissuto un’attaccamento insicuro ambivalente, invece, potrà essere un adulto insicuro e incostante, con atteggiamenti di dipendenza e alta conflittualità nei confronti dell’altro, dal quale si sentirà spesso giudicato e ne ricercherà approvazione.

Infine, chi avrà sviluppato uno stile di attaccamento disorganizzato, potrà essere portato ad avere relazioni disfunzionali e patologiche, nelle quali alternerà momenti nei quali sarà la vittima a momenti nei quali sarà il carnefice, essendo spesso emotivamente confuso e scarsamente centrato.

Ovviamente, come sempre in psicologia, si parla di correlazioni e non di rigide e immodificabili relazioni di causa-effetto.

I legami hanno davvero il potere di fare bene al cuore. Non possiamo decidere come si comporteranno i nostri genitori con noi, ma possiamo, nel caso, cercare di farci aiutare anche da un professionista, per poter riuscire a sviluppare relazioni migliori da adulti, per poter sperimentare la bellezza di lasciarsi andare senza perdersi, di cui vi parlavo e che ho cercato di descrivervi attraverso piccoli spaccati della mia personale esperienza emotiva.

Come dico sempre, se non ci si mette in gioco in prima persona, si rischia di essere solo buoni predicatori!

Federica Giusti

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